Arteterapia

‘Il primo fruitore della propria creazione è l’arteterapeuta’. Inizia così il mio percorso, fatto di idee che vengono all’alba, e di sperimentazioni. Quando l’idea arriva è sempre chiara e lineare. Frutto di pensieri, scorci, elaborazioni diurne. Guardo la vita, la osservo, la penetro nella sua essenza. Ma cosa parte prima la creazione o l’intenzione? E ancora, prima l’immagine o le parole per dare vita all’immagine? A questo non riesco ancora a rispondere, so solo che ciò che guida le creazioni è l’entusiasmo e la curiosità di spingersi sempre più avanti, come quando si prende un viale alberato e non sappiamo cosa ci aspetta alla fine. Sappiamo che siamo mossi da immagini di bellezza che ci circondano e desideriamo andare sempre più avanti. Sempre più avanti.

L’Arteterapia* è una forma di intervento nell’ambito delle relazioni di aiuto, un connubio di arte, psicologia e discipline umanistiche. L’arteterapia incoraggia e favorisce processi di comunicazione in persone che hanno difficoltà a usare il linguaggio verbale. L’intento è di stimolare e far venire alla luce quei lati creativi presenti in ognuno di noi attraverso il disegno, la pittura o altre forme artistiche per esprimere in forma visiva le preoccupazioni, le angosce e i conflitti.    

L’espressione artistica permette la comunicazione simbolica delle emozioni attraverso “immagini di bellezza”. Tale bellezza non è determinata da un fattore puramente estetico, ma dal potenziale che contiene l’immagine per la persona che l’ha prodotta. Le immagini artistiche possono aiutarci a capire chi siamo, trasmettere esperienze dolorose, essere sostenuti nelle malattie croniche, elaborare il lutto. L’arte, infatti, può attingere e rendere manifeste una vasta gamma di emozioni.

L’Arteterapia, mediante l’uso di medium artistici, diventa uno strumento per elaborare i propri vissuti e agire sugli schemi mentali, promuovendo benessere e aumentando l’autostima e la consapevolezza di sé. 

* professione regolamentata dalla Legge4/2013 e dalla Norma UNI 11592 per le arti terapie.

L’arteterapeuta è una persona che si prende cura dell’altro e ha le competenze per aiutarlo nel processo di produzione e successiva elaborazione della propria attività, necessaria per dare un senso al prodotto artistico. L’arteterapeuta qualificato ha acquisito una conoscenza approfondita della comunicazione non verbale e del processo artistico e quindi sa creare un ambiente che faciliti la relazione e l’elaborazione di emozioni e vissuti profondi.

‘L’arteterapeuta accompagna la persona a ritrovare le risorse per abitare il mondo intorno e interno, in modo da trovare più soddisfazione per essere vivo’ (O. Rossi).

L’arteterapia lavora sempre in una situazione triangolare: il terapeuta, la persona e il processo artistico. Il prodotto o mediatore artistico diventa il co-terapeuta perché consente il dialogo tra la persona e l’arteterapeuta. Si realizza così nella relazione di aiuto un ‘cuscinetto’ relazionale, un canale nuovo, sconosciuto al rapporto duale classico. Simbolicamente l’arteterapia può essere vista come una finestra che si apre sul mondo interiore per mettere a fuoco l’invisibile.

Ciò che è importante durante il percorso di accompagnamento e cura attraverso il medium artistico non è solo il manufatto in sé, ma anche il coinvolgimento e l’attivazione corporea del cliente nel momento della creazione.

In questa situazione si realizza una collaborazione tra terapeuta e cliente, poiché la relazione tra le persone che stanno interagendo con uno scopo comune ha come modalità comunicativa l’intercorporeità, come appare evidente dopo le ricerche che hanno portato alla scoperta dei neuroni specchio (Sinigaglia, Rizzolatti).    

Lo studio-laboratorio è uno spazio protetto e accogliente, uno spazio di condivisione, di ascolto privo di giudizio e di silenzio, che facilita uno stato mentale di calma e benessere utile per l’uso dei materiali artistici. In esso vengono proposte attività come la pittura, il disegno, il collage, la manipolazione di creta e plastilina, integrando talvolta anche strumenti quali la musica, la scrittura creativa, il movimento, la respirazione. Attrezzi tipici dell’arteterapeuta sono: colori, pastelli, creta, chine, ritagli di giornale, scritte, carta e cartoncini, forbici, colla. Un contributo nuovo è dato dall’uso di strumenti multimediali, utili soprattutto con gli adolescenti. La comunicazione artistica infatti è caratterizzata dalla compresenza e interazione di più linguaggi (immagini, suoni, animazioni, foto, testi scritti).

La stanza dove tengo i laboratori individuali e di gruppo è sempre pronta ad accogliere la creazione. È una stanza versatile che necessita di continui adattamenti a seconda dell’attività che vi si svolge. Un grande tavolo con sedie per la scrittura viene montato all’occorrenza. Il pavimento di bambù viene ricoperto da coperte colorate e cuscini per lavori corporei e di rilassamento. È di abitudine che insieme rimettiamo a posto i materiali, metafora della ricomposizione conclusiva.

Nell’attività dell’arteterapeuta è possibile lavorare anche con gruppi, per mettere ogni partecipante in contatto con le proprie risorse creative e di lasciare nel mondo qualcosa di profondamente proprio. La metodica del modello dello Studio Aperto, da me utilizzata, molto conosciuta nella storia dell’arteterapia, consiste in incontri di gruppo in cui ogni partecipante lavora liberamente per conto proprio, sentendosi al contempo parte di un nucleo che condivide la stessa finalità: sviluppare le proprie capacità immaginative e creative in un contesto silenzioso e stimolante, in cui si possa esprimere pensieri ed emozioni del proprio mondo interiore sentendosi visti ed accettati.